Storia di una filiera italiana: dall’Orzo alla Birra

Il 13 settembre 2019 ad Apricena (Fg), FILIERA21 rappresentata dagli avv.ti Angela Quatela, Anna Del Giudice e Luigi Fino ha partecipato all’incontro organizzato presso la propria sede dalla Cooperativa Agricola fra Agricoltori di Apricena dedicato alla filiera della birra.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco della cittadina dauna, sul palco si sono avvicendati ricercatori, amministratori e rappresentanti di diverse realtà produttive che con esposizioni di taglio pratico hanno sapientemente illustrato l’attualità e la forza esponenziale della coltivazione dell’orzo visto non più e non solo come cereale da rotazione, o per uso zootecnico o per la produzione di biomasse; infatti a seguito di notevoli investimenti a sostegno di approfonditi studi di ricerca di innovazione genetica si sono raggiunti elevati standard di qualità dell’orzo da malto accertati anche nelle filiere internazionali.

Naturalmente, il raggiungimento di determinati livelli quantitativi (aumento del 3/4% rispetto al frumento duro) e qualitativi è stato il frutto anche di una programmazione attenta nel rispetto delle buone pratiche colturali che può contemplare, per favorire lo sviluppo dell’apparato radicale, anche l’uso di fertilizzanti naturali e quindi senza agenti chimici.

La Cooperativa Agricola Apricena che grazie ai propri servizi è diventata uno stabile punto di riferimento del settore cerealicolo della Capitanata, ha intuito l’importanza di incentivare la coltivazione dell’orzo da malto da destinare alla produzione di birra e così ha chiesto e continua a chiedere ai suoi numerosissimi soci, tra i quali spiccano anche ATI (Associazione Temporanea di Imprese) con contratti di filiera ad hoc, di produrre e conferire materia prima di alta qualità da far trasformare nella nota bevanda alcolica.

In realtà, l’orzo non è più da considerare solo una semplice materia prima, ma una delle commodities che costituisce, insieme ad altri cereali, i panieri di fondi di investimento e di attività di finanza speculativa per cui è sempre più importante ed urgente il rafforzamento per mantenere il controllo della nostra filiera produttiva, trasformativa e distributiva, dal seme dell’orzo da malto alla birra di qualità, nonché la sua tracciabilità per la difesa strenua del Made in Italy simbolo di indiscussa eccellenza.

In ultimo, ma non di ultima importanza, si è ribadito alla numerosa ed interessata platea il ruolo e lo spirito delle Cooperative, vive realtà in grado di convogliare e coagulare bisogni, interessi, aspettative, rispettose della tradizione ma unite nel processo di innovazione.
La serata si è conclusa assaporando i prodotti del territorio “annaffiati” da fresca birra c.d.cruda poiché non sottoposta né a pastorizzazione né contenente conservanti mentre a noi consulenti del mondo agroalimentare sono rimasti spunti di riflessione e di studio che si trasformeranno in soluzioni alle molteplici problematiche da offrire agli operatori del settore.

Ad maiora.

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