Nell’odierno contesto di fragilità ambientale e sociale, la bioeconomia riveste un ruolo rilevante nelle politiche per lo sviluppo sostenibile di oltre sessanta Paesi nel mondo, ponendosi come un modello economico più innovativo e a basse emissioni, che concilia le richieste di agricoltura e pesca sostenibili, sicurezza alimentare e uso delle risorse biologiche rinnovabili per scopi industriali, garantendo la biodiversità e la tutela dell’ambiente.
Questo il tema del convegno ‘Bioeconomia circolare: preservare e generare valore ambientale, sociale ed economico’, promosso e organizzato da Filiera21 – associazione per l’agroalimentare e da La Gazzetta del Mezzogiorno, tenutosi ieri nella sala conferenza della nuova sede del quotidiano. “L’obiettivo – ha affermato Marisa Cataldo, presidente di Filiera21, è tentare di arginare la pressione che già oggi che sta subendo il nostro Pianeta e la sua capacità di mantenere in funzione servizi eco-sistemici fondamentali, al fine di preservare la produttività del territorio”.
Una puntuale analisi del percorso che ha portato l’idea di sostenibilità a diventare diritto positivo è stata illustrata da Pietro Bertazzi, Global Director di CDP Worldwide (Carbon Disclosure Project), in collegamento da Amsterdam, partendo dalle attuali policy adottate a livello internazionale sino ad arrivare alle ambizioni dei futuri eventi internazionali già programmati, quali il G7 a St. Ives (UK), CBD COP15 – Kunming (Cina), G20 – Roma e COP26 – Glasgow.
“Realizzare una Bioeconomia circolare e sostenibile farà in modo che la nostra prosperità economica e lo stato di salute del nostro ambiente si rafforzino vicendevolmente. Per questo motivo è necessario che ciascuna struttura politica e strategica assorba i principi costituenti della Bioeconomia e li declini nelle proprie attività, azioni e strumenti”. Lo ha sottolineato, con il suo intervento, la prof. Elvira Tarsitano, CTS Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro..
Riflettori puntati sul ruolo delle Regioni nella tutela dell’ambiente e della biodiversità. Regioni come la Puglia possono assumere un ruolo strategico determinante nella transizione dell’Europa intera verso un’economia circolare poiché dispongono di competenze e responsabilità in termini di regolamentazione necessarie, oltre alle conoscenze e all’esperienza sui territori, in grado di definire obiettivi realistici, da perseguire su scala territoriale differenziata.
Proprio dalla e per la Puglia, la testimonianza concreta, durante i lavori, di un’ imprenditrice che opera da anni a servizio di una filiera essenziale ,strategica e di pubblica utilità, recependo l’urgenza dell’ormai indifferibile riconversione ecologica, economica e comportamentale a salvaguardia della salute dell’uomo e del Pianeta attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali e la riduzione dello spreco di risorse materiche ed energetiche. “Tutto ciò che è sano e giusto, conviene” è lo slogan, infatti, di Lella Miccolis, amministratore unico della Progeva srl, vincitrice del premio ‘Leader per la sostenibilità 2021 e anche dell’edizione di quest’anno del Premio Industria Felix.
Il convegno si è aperto con i saluti di Michele Partipilo, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, il quale, confermando la disponibilità del giornale a recepire temi così attuali e di estremo interesse per la collettività e per le imprese, ha aggiunto “Vi invito, insieme a noi, a concepire il nostro quotidiano non più e non solo come un mero giornale, ma come strumento per la comunità che lo ospita”.
E sul recupero del senso di comunità, Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, presente al convegno unitamente alla vicepresidente, Serena Triggiani, ha aggiunto “Sono felice di portare il mio contributo nel momento della rinascita di un giornale così importante per il nostro territorio. Mi piace pensare che l’Ordine è presente in questo momento di ripartenza per un’istituzione della Puglia tutta. Ringrazio le colleghe ed i colleghi di Filiera 21 che stanno realizzando davvero un ottimo lavoro nell’ambito della filiera agroalimentare. Ricordo bene la nascita di questo progetto con un primo corso nel 2018, un’idea che l’Ordine ha sostenuto con convinzione perché apportava, oltre alle necessarie competenze tecniche, una visione di orizzonte più ampio per tutta la categoria”.
A trarre le conclusioni dell’incontro, moderato dalla giornalista Marisa Ingrosso, è stato Vitantonio Barnabà, socio fondatore di Filiera21. “Rimane la sfida di creare una sinergia tra bioeconomia e l’economia circolare che in breve dovrebbe integrare il modello circolare con l’utilizzo di prodotti bio-based (base biologica) grazie alle biotecnologie. Una bioeconomia circolare può servirsi dei principi della circolarità e, allo stesso tempo, di tecniche e processi promossi dalla bioeconomia.Filiera21- ha aggiunto- è pronta ad affiancare le imprese, piccole, medie e grandi, in questa sfida, anche in vista degli obiettivi dell’accordo di Parigi del 2015 e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile”.
avv. Marisa Cataldo